La Notte Europea della ricerca entra nei Poli Universitari Penitenziari.
Il 25 settembre 2025, a partire dalle ore 10.00, anche i Poli Universitari Penitenziari (PUP) parteciperanno alla Notte Europea dei Ricercatori, l’evento annuale promosso dalla Commissione Europea per avvicinare cittadini e mondo della ricerca.
Grazie al coordinamento della Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari (CNUPP), numerosi istituti penitenziari italiani apriranno spazi di dialogo e confronto tra studenti detenuti, ricercatori e docenti.
Diciotto le Università coinvolte, tra cui Milano-Bicocca, Parma, Verona, Bologna, Genova, Roma Tor Vergata, La Sapienza, Roma Tre, Cassino e del Lazio Meridionale, Urbino Carlo Bo, Viterbo, Napoli Federico II, Campania Luigi Vanvitelli, Calabria, Messina, Palermo, Cagliari, Sassari. Ventuno gli Istituti penitenziari: dalla Casa di Reclusione di Milano Bollate all’Istituto di Palermo Ucciardone, passando per Verona, Bologna, Roma, Napoli, Cagliari, Cosenza e molte altre città.
Un evento corale attraverso tutta l'Italia che coinvolge ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti, persone recluse, dirigenti e personale dell’amministrazione penitenziaria, garanti dei detenuti. A differenza del passato, in cui ci siamo concentrati maggiormente sulle ricerche a tema penitenziario, l’obiettivo di quest’anno è quello di offrire un momento di condivisione su una tematica più generale e trasversale: le “Transizioni”. Una parola-chiave in grado di essere declinata in relazione alle singole ricerche locali e, insieme, di raccontare i nostri tempi: dall’intelligenza artificiale alle tematiche ambientali, dalla forza trasformativa del teatro, dell’arte, della creatività e dell’educazione fino all’impatto travolgente delle ricerche sociali, psicologiche e pedagogiche.
Programma
L’evento si svolgerà la mattina del 25 settembre e si aprirà con i saluti del presidente della CNUPP, prof. Giancarlo Monina e della direttrice generale del personale e direttrice reggente della formazione del DAP, dott.ssa Rita Monica Russo in collegamento con tutti gli istituti penitenziari coinvolti. Poi, a seguire, ogni Ateneo svolgerà la propria iniziativa locale.
L’iniziativa rappresenta un momento unico di inclusione, cultura e cittadinanza attiva, in cui la ricerca scientifica entra negli istituti di pena, valorizzando il diritto allo studio e la funzione rieducativa dell’università in carcere. La Notte Europea della ricerca nei PUP dimostra come la conoscenza possa superare ogni barriera, offrendo strumenti di crescita personale e collettiva anche nei contesti più complessi.
La notte europea della ricerca al PUP di UniGe
L’Università degli Studi di Genova parteciperà con un collegamento online da più sedi penitenziarie liguri: Genova Marassi, Genova Pontedecimo nella sezione maschile e in quella femminile. Il tema degli incontri sarà “Transizioni di sapere. Il diritto allo studio in carcere”, un’occasione di confronto e scambio sulle opportunità formative, sulle sfide e sulle prospettive di inclusione universitaria per le persone detenute.
In Liguria, l’impegno dell’Ateneo genovese si inserisce in un percorso ormai consolidato di collaborazione con gli istituti penitenziari del territorio, che continua nel corso dell'anno con diverse iniziative di divulgazione attraverso seminari e laboratori. L'incontro del 25 settembre si focalizzerà sul tema del diritto allo studio non solo come strumento di emancipazione e reinserimento sociale, ma anche come stimolo per creare spazi di dialogo che valorizzino le esperienze e i saperi di chi vive il carcere. La partecipazione alla Notte Europea dei Ricercatori diventa così un’occasione per rafforzare il legame tra università, territorio e comunità penitenziaria, aprendo nuove prospettive di crescita culturale e civile condivisa.
Saranno presenti il delegato del rettore per il Polo penitenziario, prof. Renzo Repetti con alcuni docenti del comitato del PUP, il Garante regionale dei Diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della Libertà, Doriano Saracino, il coordinatore delle attività didattiche, Prof. Massimo Ruaro, gli studenti e le studentesse detenute, i tutor, le volontarie di servizio civile. Nelle diverse sedi si svilupperà un momento di confronto e scambio, nonchè un'occasione per augurare un buon inizio di un nuovo anno accademico.